Le aziende come la tua possono dare un aiuto concreto ai propri dipendenti per contrastare il caro bollette e l’aumento dell’inflazione, grazie ai fringe benefit. E per aiutarti a farlo subito (la scadenza è il 31 dicembre 2022), abbiamo il servizio giusto per te: “Fringe”.
Il nostro servizio Fringe ti permette di attivare in tempi rapidissimi e senza spese di gestione, un sistema di fringe benefit per i tuoi collaboratori.
Di seguito, ti spieghiamo meglio cosa sono e come funzionano i fringe benefit, con le recenti novità introdotte dal governo.
Le novità del Decreto Aiuti Bis per il welfare aziendale
Con l’entrata in vigore del Decreto-Legge 18 novembre 2022, n. 176, il cosiddetto Decreto “Aiuti Quater”, sono emerse importanti novità che riguardano i fringe benefit 2022.
Per l’anno 2022, infatti, la soglia di esenzione fiscale dei fringe benefit è stata aumentata a 3.000 euro, in deroga a quanto previsto dall’art. 51 del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) che regola la materia e che prevedeva una soglia di 258,23 euro (portata a 516,46 euro nel 2020 e nel 2021 e poi a 600 euro nel 2022).
In base al Decreto-Legge n. 176, 3.000 euro è il limite entro il quale i fringe benefit “…non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale…”
Avere un limite per i fringe benefit di 3.000 euro significa che le aziende possono concedere ai propri dipendenti beni e servizi in aggiunta alla normale retribuzione non sottoposti a tassazione e che non concorrono a formare il reddito se il loro valore non supera 3.000 euro. Nel caso contrario, concorre interamente a formare il reddito e, pertanto, è assoggettato a contribuzione previdenziale e risulta rilevante ai fini Irpef.
Oltre all’aumento della soglia di esenzione a 3.000 euro, la grande novità introdotta già dal Decreto Legge n. 115 del 9 agosto 2022, il cosiddetto Decreto “Aiuti Bis”, è che oltre al valore di beni e servizi vengono espressamente incluse quelle somme che i lavoratori riceveranno in busta paga dai loro datori di lavoro per aiutarli nel pagamento delle bollette di acqua, luce e gas.
Beni, servizi e somme ricevuti nell’anno d’imposta 2022 che inizia il 1° gennaio 2022 e termina il 13 gennaio 2013.
Il Decreto Aiuti Quater è nato per la straordinaria necessità e urgenza di adottare misure per contenere il costo dell’energia e dei carburanti, per contrastare l’emergenza idrica e gli effetti economici della grave crisi internazionale. Quindi permette alle aziende di sfruttare i fringe benefit per aiutare i propri dipendenti ad affrontare il caro vita e l’aumento dell’inflazione. Ma non è l’unico.
Buono benzina 200 euro
Per l’anno 2022, un altro provvedimento, il Decreto Legge n. 21 del 21 marzo 2022, cosiddetto Decreto Ucraina, ha previsto che i datori di lavoro possano erogare ai loro dipendenti buoni benzina esentasse per un importo fino a 200 euro. Anche in questo caso, al superamento della soglia massima, l’intero importo verrebbe tassato.
Il totale dei fringe benefit per i lavoratori ammonta così a 3.200 euro per l’anno 2022, di cui 200 euro per buoni benzina e 3.000 euro per beni, servizi e somme destinate al pagamento delle bollette di acqua, luce e gas.
A chi spettano i fringe benefit
I fringe benefit fino a 3.000 euro e i buoni benzina fino a 200 euro, sono rivolti a tutti i lavoratori dipendenti. A differenza di altre misure di welfare aziendale, che devono essere riconosciute a tutti i lavoratori o a categorie omogenee di lavoratori, i fringe benefit e i buoni benzina possono essere erogati a discrezione dell’azienda anche al singolo lavoratore.
Oltre a queste interessanti novità, vediamo in modo dettagliato cosa sono i Fringe Benefit e come funzionano, rispondendo alle domande che più frequentemente ci vengono rivolte.
Cos’è il Fringe Benefit?
I Fringe Benefit, o “benefici accessori”, sono “compensi in natura” (ossia beni o servizi e non somme di denaro) che vengono concessi dall’azienda al dipendente in aggiunta alla normale retribuzione. Sono solitamente legati alla funzione del dipendente e servono per agevolarlo nello svolgimento della propria mansione lavorativa sgravandolo di alcune spese.
Quali sono esempi di Fringe Benefit?
Esempi di Fringe Benefit più spesso concessi ai dipendenti sono: il telefono cellulare, il computer portatile o il tablet, l’abitazione in affitto, i buoni pasto e buoni carburante, gift card, buoni spesa, l’automobile aziendale.
I Fringe Benefit comprendono i buoni spesa?
Sì, i buoni spesa rientrano tra i Fringe Benefit insieme a, ad esempio, cellulare, computer portatile o tablet, abitazione, buoni pasto, buoni carburante e auto aziendale.
Qual è la differenza tra Fringe Benefit e welfare?
I fringe benefit sono misure di welfare aziendale, entrambi disciplinati dall’articolo 51 del TUIR e creati per aumentare il benessere dei lavoratori. Ci sono delle differenze sostanziali come visto precedentemente, che riguardano principalmente due aspetti. A differenza del welfare aziendale, i fringe benefit hanno un limite massimo di deducibilità fiscale di 3000 euro. Inoltre, mentre il welfare aziendale necessita di almeno un accordo interno e deve essere proposto a tutti i dipendenti, o ad una categoria omogenea di lavoratori, i fringe benefit possono essere concessi anche ad un singolo lavoratore. I fringe benefit si possono ritenere così una forma semplice di welfare aziendale.
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Qual è la tassazione dei Fringe Benefit 2022?
I Fringe Benefit sono compensi in natura, si considerano come parte della retribuzione e concorrono nella formazione del reddito da lavoro. Per questo sono soggetti alla tassazione IRPEF e ai contributi INPS ma solamente se il loro valore supera la soglia di esenzione di 3.000 euro.
Come funziona il Fringe Benefit auto aziendale?
L’utilizzo dell’auto aziendale per esigenze di lavoro e personali (uso promiscuo), di norma rilevante ai fini della tassazione IRPEF e dei contributi INPS, non viene tassato se il valore annuo attribuibile non supera il limite massimo di 3.000 euro.
Come si calcola la tassazione del Fringe Benefit auto aziendale?
Vanno sempre pagati tasse e contributi sull’auto aziendale e, semplificando, il procedimento per il loro calcolo è il seguente. Bisogna innanzitutto ottenere il valore convenzionale annuo di quell’auto verificandone il costo chilometrico dalle tabelle ACI e moltiplicando l’importo trovato per una percorrenza convenzionale di 15.000 km. Tasse e contributi annuali si calcolano però su una percentuale di quel valore, che è diversa a seconda delle emissioni di CO2 dell’auto. Per esempio, se il valore annuo convenzionale dell’auto calcolato col metodo descritto sopra è 10.000 euro, il reddito su cui calcolare contributi e tasse (per un’auto con emissioni comprese tra 60 e 160 g/km) sarà pari a: 10.000×30%= 3.000 euro.
I Fringe Benefit sono riportati in busta paga?
Sì, i fringe benefit compaiono ogni mese in busta paga in quanto fanno parte della categoria “compenso in natura”.
I Fringe Benefit sono solo per i lavoratori in smart working?
No, i vantaggi accessori alla normale retribuzione possono essere concessi dall’azienda a qualsiasi dipendente per la particolare mansione svolta, che sia o meno in smart working.
Qual è la differenza tra Fringe Benefit e Flexible Benefit?
I Fringe Benefit e i Flexible Benefit rientrano entrambi nella categoria dei “compensi in natura” poiché non vengono erogati in somme di denaro ma sotto forma di beni e servizi, rientrando tra le politiche di welfare aziendale. Tuttavia vi sono delle differenze che riguardano la loro funzione, disciplina e tassazione.
I Fringe Benefit sono legati alla mansione del dipendente e servono per sgravarlo di alcune spese agevolandolo nel suo lavoro. Sono disciplinati all’interno del contratto individuale che l’azienda stipula con il lavoratore e concorrono alla formazione del reddito da lavoro dipendente, per cui sono soggetti a tassazione solamente se il loro valore complessivo supera nell’intero anno la cifra di 3.000 euro. Quindi i Fringe Benefits il cui corrispondente valore è inferiore a 3.000 euro non concorrono a formare reddito e non vengono tassati.
I Flexible Benefit sono benefici (beni o servizi) rivolti più alla vita personale del dipendente, con lo scopo di migliorare la qualità della sua vita e di quella dei suoi familiari e favorire la conciliazione degli impegni lavorativi con quelli privati, aumentando il suo benessere generale (ne fanno parte, ad esempio, assistenza sanitaria, pensione integrativa, servizi di assistenza agli anziani, servizi di trasporto, tasse scolastiche e borse di studio, viaggi, ecc.). Devono essere erogati a tutti i dipendenti o a loro categorie omogenee e vengono disciplinati da appositi accordi bilaterali o regolamenti aziendali. Sono esenti dal pagamento di tasse e contributi in quanto non concorrono a costituire il reddito da lavoro dipendente e, a differenza dei Fringe Benefit, non hanno limiti di spendibilità, se non quelli stabiliti dall’azienda in fase di contrattazione o dal Regolamento.

Riferimenti normativi:
- Art. 12 DL n. 115/2022 (Decreto Aiuti Bis)
- Art. 2 DL n. 21/2022 (Decreto Ucraina)
- Art. 51 DPR n. 917/1986
- Legge di bilancio 2022