Molte aziende cercano un modo flessibile e pratico per premiare i dipendenti. È nell’interesse dell’impresa avere dipendenti più motivati, così come è nell’interesse del dipendente guadagnare di più. 

È possibile raggiungere questi obiettivi con il premio di risultato, ma ci sono dei costi collegati, sia per l’azienda che per i dipendenti.

Emerge la necessità di uno strumento che sia personalizzabile in funzione degli obiettivi aziendali e che permetta un risparmio fiscale sia all’impresa che al lavoratore.

La grande opportunità è data dal fatto che il premio di produzione è trasformabile in welfare.

Vi illustriamo le modalità di erogazione del premio di risultato, con gli ultimi aggiornamenti, evidenziando quelle più convenienti.

Le 3 forme di Premio di Risultato o Premio di Produttività

Vediamo nel dettaglio le 3 principali opzioni a disposizione delle aziende.

1. Premio di Risultato in busta paga: definizione e limiti

Il premio di risultato o PdR (detto anche premio di produzione o di produttività) è la quota aggiuntiva alla retribuzione che viene riconosciuta ai dipendenti al raggiungimento di incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione.

Il lavoratore può scegliere se ricevere il premio in busta paga. 

In questo caso, la tassazione del premio di risultato per il 2024, così come per il 2023, è del 5% invece che del 10%, purché il premio non ecceda i 3.000 euro lordi annui e il reddito da lavoro dipendente dell’anno precedente non superi gli 80.000 euro.

Pertanto, questa agevolazione non si applica alla tassazione MBO quadri.

È importante segnalare che, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate nella Risposta 59/2024, i premi di produttività possono beneficiare dell’imposta sostitutiva del 5% solo se:

  • almeno uno degli obiettivi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione aumenta in un periodo congruo.
  • L’incremento è verificabile con indicatori numerici definiti dalla contrattazione collettiva.
  • Il valore del dato raggiunto è incrementale rispetto all’anno precedente, anche se non è subordinato a un risultato incrementale.

Il periodo di riferimento per misurare l’incremento è definito dal contratto di secondo livello (annuale, infrannuale o ultrannuale).

Il premio di risultato non concorre a formare il reddito da lavoro dipendente se soddisfa le suddette condizioni. Per l’azienda invece, il costo è legato a contributi previdenziali ed oneri di altro tipo, anche se è deducibile ai fini IRES.

Per usufruire di queste agevolazioni, vi deve essere un accordo territoriale o di 2⁰ livello con le parti sindacali che preveda espressamente la possibilità di usufruirne per la totalità dei lavoratori.

2. Premio di Risultato convertito in welfare: vantaggi e limiti

Come abbiamo visto, il PdR è sottoposto a tassazione, seppure agevolata, se corrisposto in busta paga. Ma c’è anche la possibilità che non venga tassato affatto, seppure con dei limiti.

Infatti, in alternativa alla busta paga, il lavoratore, qualora espressamente indicato all’interno dell’accordo negoziale, può optare per un premio di risultato convertito in welfare, parzialmente o totalmente.  

Il premio può così essere utilizzato per finalità di welfare, come flexible benefit e fringe benefit: coprire ad esempio spese mediche, o per l’assistenza a familiari anziani o non autosufficienti, per tasse universitarie, libri di testo, mense, asilo nido, per buoni pasto, carte regalo, ecc.

Nel caso di premio di risultato convertito in welfare, l’importo non è soggetto ad alcuna tassazione o onere contributivo, né per il dipendente, né per l’azienda, ma con i limiti descritti di seguito.

Conversione premio di risultato in welfare: limiti

  • Nel caso di flexible benefit (come ad esempio rimborso delle tasse scolastiche) il premio di produttività non deve superare 3.000 euro annui in presenza di un reddito da lavoro dipendente inferiore a 80.000 euro, tranne che nel caso di particolari forme di welfare quali l’assistenza sanitaria integrativa e la previdenza complementare. 
  • Per i fringe benefit, i limiti di esenzione per il 2024 sono di 1.000 euro annui per la generalità dei lavoratori, mentre tale limite sale a 2.000 euro per i dipendenti con figli a carico.

Anche i buoni pasto sono soggetti a limiti: non possono superare il valore di 8 euro giornalieri nel caso di buoni elettronici o 4 euro giornalieri per buoni cartacei.

3. Welfare Premiale in sostituzione del Premio di Risultato

Esiste però un’altra forma di welfare che offre il vantaggio della detassazione totale e senza le limitazioni viste finora. 

Si tratta della soluzione più versatile ed efficiente: il welfare puro, detto anche welfare premiale (o On Top)

L’azienda, al raggiungimento di obiettivi prefissati, offre beni, opere o servizi di welfare a tutti o a specifiche categorie di lavoratori, in aggiunta (ovvero On Top) alla normale retribuzione. 

Il welfare puro costituisce un premio detassato totalmente e non concorre a formare il reddito da lavoro ai fini ISEE. 

La sua flessibilità si riflette anche nell’assenza di un limite massimo del premio (che per il premio di risultato e il PdR welfarizzato, ossia convertito in welfare, è di 3.000 euro), che l’azienda può decidere a piacimento. Inoltre, non vi è il requisito del tetto massimo di 80.000 euro di RAL per poterne beneficiare, consentendo quindi anche a quadri e dirigenti di riceverlo come MBO detassato.

Il welfare premiale puro, a differenza di premio di risultato e PdR welfarizzato, non necessita di accordi territoriali o di 2⁰ livello con le parti sindacali legati a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione per poter essere erogato. Richiede solamente un Regolamento Aziendale interno, avendo così la flessibilità di essere concertato e comunicato in tempi brevi e senza largo anticipo.

Essendo un sistema premiale di natura “inclusiva”, richiede l’erogazione dei servizi premiali a tutti i dipendenti oppure a categorie omogenee di essi.

Cosa sono le “categorie omogenee di dipendenti”? Sono gruppi di lavoratori accomunati da un denominatore comune che può essere, ad esempio, il livello di inquadramento oppure i carichi familiari. In questi casi, potremmo creare rispettivamente una categoria omogenea di “dirigenti” e una di “genitori con un figlio minore di 5 anni”. I componenti di ciascuna categoria omogenea vanno da un minimo di due individui all’intera popolazione aziendale.

La tua azienda può quindi decidere a chi destinare il premio, individuando quelle categorie con caratteristiche simili, che siano funzionali al raggiungimento di obiettivi sia di natura economica che organizzativa (ad esempio il raggiungimento di un certo fatturato annuo o la retention dei dipendenti). Non significa quindi premiare tutti indistintamente!

Gli obiettivi dei premi di produzione

Riteniamo importante dedicare uno spazio alle motivazioni ed opportunità legate ai bonus aziendali.

Gli incentivi ai lavoratori, anche sotto forma di welfare aziendale, possono sembrare una spesa aggiuntiva per la tua azienda, in termini di tempo e denaro. Ma ci sono molte ragioni per cui i tuoi dipendenti dovrebbero riceverli e per le quali l’attività economica ne gioverebbe. Vediamone alcuni:

  • Migliorare la produttività – I premi legati ad un aumento della produttività incoraggiano i dipendenti a migliorare i processi e i sistemi, ad essere più efficienti e ad eliminare gli sprechi.
  • Trattenere ed attrarre i migliori talenti – Trovare lavoratori di talento è impegnativo e trattenerli ancora più difficile. Questo è uno dei motivi per cui non dovresti mai dimenticare di fornire incentivi che possono aiutare la tua azienda a rimanere competitiva sul mercato e trattenere i tuoi talenti per un lungo periodo di tempo, riducendo così i costi ed i tempi di reclutamento.
  • Aumentare la redditività – I premi di produzione aumentano la redditività aziendale incentivando la produttività, l’efficienza e la riduzione dei costi.
  • Sostenere lo scopo, la visione e la strategia della tua azienda – Gli incentivi ai dipendenti rafforzano il senso di appartenenza e di lealtà all’azienda, aiutando a sostenerne lo scopo, la visione, la strategia e gli obiettivi.
  • Premiare i dipendenti meritevoli – Fornire un riconoscimento a coloro che hanno dato contributi significativi alla crescita del tuo business fa sentire ai lavoratori che sono apprezzati e riconosciuti, incentivandoli a dare sempre il meglio di sé.
  • Migliorare il morale – Grazie ai premi, i dipendenti trovano un legame diretto tra il proprio lavoro ed il riconoscimento da parte dell’azienda per il risultato raggiunto. Viene così data una gratificazione ma, forse più importante, si genera nel dipendente motivazione e maggiore autostima.
  • Rafforzare le relazioni di lavoro – Quando tutti i tuoi dipendenti, o loro categorie omogenee, lavorano con uno scopo comune, ovvero il raggiungimento degli obiettivi aziendali e conseguentemente dei premi collegati, costruiscono un senso di cameratismo e rafforzano i legami con i colleghi e tra dipartimenti ma anche con il proprietario dell’azienda e i manager. Tali incentivi aiutano anche a promuovere un ambiente positivo e orientato al lavoro di squadra.

Queste sono le principali ragioni per le quali anche la tua azienda dovrebbe premiare i lavoratori meritevoli, ed abbiamo visto che la modalità più efficiente è il welfare puro o premiale.

Organizzarsi in tempo è importante per farlo al meglio ed avere chiari gli obiettivi da raggiungere fin dall’inizio dell’anno creerà maggiore motivazione per il loro raggiungimento. Ti permette inoltre di trovare i giusti collaboratori per aiutarti nel processo: definire le formalità, come individuare le specifiche categorie di lavoratori, stilare il regolamento interno di welfare puro e comunicarlo ai dipendenti.

Potrai così erogare premi detassati, beneficiando dei vantaggi che questi incentivi portano. Allo stesso tempo favorirai il benessere dei lavoratori e dei loro familiari, che è fondamentale per tutte le organizzazioni, bilanciando così il profitto con lo scopo e mettendo gli esseri umani al centro delle strategie di business.

Riassumendo: detassazione Premi di Risultato 2024

Queste sono, in sintesi, le caratteristiche confermate per ciascuna modalità di erogazione del Premio di Risultato 2024:

  1. Premio di Risultato in busta paga: tassazione del 5%, con limite del premio di 3.000 euro lordi annui e limite del reddito da lavoro dipendente dell’anno precedente di 80.000 euro. Necessario un accordo sindacale di 2⁰ livello e il raggiungimento misurabile di uno degli obiettivi prefissati;
  2. Premio di Risultato convertito in welfare: detassazione totale, con limite del premio di 3.000 euro lordi annui e limite del reddito da lavoro dipendente dell’anno precedente di 80.000 euro nel caso di flexible benefit, tranne casi specifici ed altri limiti per fringe benefit e buoni pasto;
  3. premialità tramite Welfare Puro: detassazione totale, nessun limite, necessita solamente di un accordo aziendale interno.

Tutte queste caratteristiche fanno del Welfare Premiale la scelta più vantaggiosa sia per le aziende che per i loro collaboratori.

NoiWelfare Società Benefit è il consulente specializzato in Welfare Aziendale che ti assiste nella scelta della tipologia di welfare più adatto alla tua realtà e ti offre una consulenza gratuita per iniziare il percorso verso il tuo progetto di welfare.

Per una prima analisi iniziale, abbiamo creato per te una calcolatrice che ti mostrerà la convenienza del Welfare Puro rispetto alle tradizionali forme di erogazione del Premio di Produzione. Per avere maggiori informazioni, contattaci!

Riferimenti normativi: