Il clima aziendale è un fattore fondamentale per la soddisfazione dei dipendenti e il successo dell’azienda. Se i dipendenti sono infelici o stressati, questo può avere ripercussioni negative sulla qualità del lavoro e sulla produttività. 

Un clima aziendale negativo può essere caratterizzato da una cultura aziendale poco collaborativa, da una mancanza di supporto da parte dei manager, da una scarsa comunicazione e da una mancanza di rispetto per la vita privata dei dipendenti. Questi fattori possono pregiudicare la soddisfazione e la motivazione sul posto di lavoro, o portare altre conseguenze che un’appropriata analisi di clima aziendale può evidenziare ed analizzare, indicando il corretto orientamento per affrontarle e risolverle.

Ci sono diversi fattori che possono indicare un clima aziendale negativo. Ecco alcuni dei segnali più comuni, che dovresti conoscere e affrontare.

  1. Tassi elevati di turnover

La sfida più grande per le aziende nel 2023 è attrarre e trattenere lavoratori di talento. Abbiamo sentito molto parlare del fenomeno della Great Resignation, la tendenza dei lavoratori ad abbandonare il loro posto di lavoro, che ha avuto un impatto significativo sulla forza lavoro e sull’economia del paese. È un trend in crescita negli ultimi anni, come recenti dati del Ministero del Lavoro confermano. Infatti, c’è stato un aumento del 22% delle dimissioni negli ultimi 9 mesi del 2022, interessando una quota di circa 1,7 milioni di lavoratori. Si tratta di persone con qualifica medio-alta come informatici, ingegneri, medici, chimici, ma anche operai specializzati e periti, tutte figure per le quali c’è una grande richiesta sul mercato del lavoro italiano e che spesso le aziende fanno fatica a reperire. Tra questi vi sono anche molti giovani. Infatti, il 70% dei lavoratori tra 26 e 36 anni ha già deciso di dimettersi o sta valutando seriamente questa opzione (Fonte: Associazione Italiana della Direzione del Personale).   

Il problema quindi è duplice per le aziende che non solo faticano a trovare lavoratori con le competenze e le professionalità richieste, ma rischiano anche di perdere quelli che attualmente fanno parte del loro team.

Si è visto che il fenomeno non è causato dal desiderio di abbandonare il proprio lavoro per fuggire su un’isola tropicale, ma è una scelta legata alla volontà di trovare un lavoro maggiormente in linea con le proprie ambizioni, priorità e valori. Quindi la retribuzione non è più l’incentivo maggiore, sempre di più lo sono la realizzazione personale e professionale. Un’attenzione particolare va alla ricerca del proprio benessere, da cui derivano la necessità di equilibrio tra vita professionale e vita privata e la possibilità di inserire il lavoro in un più ampio progetto di vita.

  1. Bassa motivazione e engagement

Dipendenti demotivati e poco impegnati possono essere il segnale di un clima aziendale negativo. Una delle conseguenze è la scarsa disponibilità a dedicare tempo extra all’attività lavorativa in situazioni di particolare necessità. 

L’engagement è strettamente correlato alla fidelizzazione, ossia alla propensione di un dipendente a rimanere con l’azienda per un lungo periodo di tempo. Un dipendente altamente fedele ha un forte senso di appartenenza ed è meno probabile che lasci il suo posto di lavoro. Inoltre, può essere più propenso a fare il necessario per aiutare l’azienda a raggiungere i suoi obiettivi. Insieme, engagement e fidelizzazione costituiscono un importante indicatore della salute e della soddisfazione dei dipendenti all’interno dell’azienda. 

  1. Assenteismo

Infine, consideriamo anche l’assenteismo sul lavoro come segnale che qualcosa non vada all’interno dell’azienda. Quando le assenze diventano sempre più frequenti e prolungate, si possono cercare le cause anche in un clima aziendale negativo. 

Le motivazioni possono essere molteplici: lo stress dovuto ad un carico di lavoro eccessivo, orari estenuanti, conflitti con colleghi o manager e una mancanza di supporto da parte dell’azienda.

Ma anche problemi personali, come la cura di un familiare o problemi finanziari, possono influire sulla capacità di un dipendente di essere presente sul posto di lavoro.

Non ultima, la disaffezione del lavoratore, perché una mancanza di interesse o motivazione per il lavoro può portare a un aumento dell’assenteismo, soprattutto se i dipendenti non si sentono valorizzati o supportati sul posto di lavoro.

La soluzione per ritrovare un clima aziendale positivo

I tre segnali esaminati possono essere il campanello d’allarme di problemi profondi all’interno dell’azienda.

Per questo motivo, le imprese dovrebbero monitorare questi aspetti attraverso analisi di clima periodiche per identificare le cause alla radice del problema. In questo modo, possono prendere misure per migliorare il clima aziendale e promuovere un ambiente di lavoro positivo e salutare per i dipendenti. Ciò può comportare la riformulazione delle politiche aziendali, la formazione del personale, la creazione di programmi di supporto per i dipendenti e di welfare aziendale.

Infatti, uno strumento che sta dimostrando sempre più la sua efficacia nell’affrontare queste problematiche è proprio il welfare aziendale, attraverso i servizi e i benefit offerti dalle aziende ai propri dipendenti per migliorare le condizioni di vita e di lavoro. Questi benefit possono includere servizi di assistenza sanitaria, sostegno psicologico, servizi per la famiglia, formazione e sviluppo professionale e altro ancora. 

Ad esempio, offrendo opzioni di assistenza sanitaria o di cura per la famiglia e programmi di work-life balance, come la flessibilità negli orari di lavoro o la possibilità di lavorare in smart working, le aziende possono aiutare i loro dipendenti a gestire meglio le loro esigenze personali e di salute, migliorare la loro salute e benessere, ridurre lo stress, aumentare la soddisfazione e la motivazione sul lavoro, contribuendo a prevenire un elevato turnover, bassa motivazione ed engagement ed assenteismo, e a migliorare la produttività e la competitività dell’azienda. 

È però importante che le aziende lo utilizzino in sinergia con altre iniziative per migliorare le condizioni di lavoro e supportare i loro dipendenti promuovendo un equilibrio soddisfacente tra vita lavorativa e privata.

Non solo, il welfare aziendale va utilizzato in modo strategico, identificando non solo gli obiettivi aziendali, ma anche i bisogni e le aspettative dei dipendenti e offrendo benefit che siano realmente utili e significativi per loro. Questo aiuterà a massimizzare l’impatto del welfare aziendale sul benessere e la soddisfazione dei lavoratori. 

Con l’aiuto del consulente di welfare e attraverso il monitoraggio del clima aziendale, le imprese possono considerare le opportunità per migliorare continuamente il loro pacchetto di benefit, perché è importante lo adattino alle mutevoli esigenze dei dipendenti per garantire che rimanga attuale e soddisfacente.