Da modalità di lavoro adottata in emergenza a causa della pandemia, lo smart working sta assumendo una nuova identità, più strutturata e più vicina alla descrizione che ne fa la Legge n. 81/2017 che lo ha introdotto nell’ordinamento italiano. Ma quale impatto a livello psicologico ha avuto sui lavoratori e in generale sul clima aziendale?

L’importanza di un clima aziendale positivo anche in smart working

Il clima aziendale è una dimensione immateriale e soggettiva che rappresenta e descrive la percezione dell’ambiente di lavoro da parte di chi lo vive. Come abbiamo visto in un articolo precedente, favorire un clima aziendale positivo è una priorità sia per le aziende che per i lavoratori perché lavorare in un ambiente stimolante e sereno aumenta il benessere, la motivazione, la produttività e l’efficienza. Soprattutto alla luce di fenomeni come il “Great Resignation” (le dimissioni dal lavoro di un gran numero di persone) che interessa specialmente gli Stati Uniti ma che anche nel nostro Paese è cresciuto (+85% nel secondo trimestre del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020, secondo le Note trimestrali sulle comunicazioni obbligatorie pubblicate dal Ministero del Lavoro).

Per misurare il clima aziendale e capire così quali azioni siano necessarie per migliorarlo, esistono diversi strumenti di cui vi abbiamo parlato qui. Uno degli scopi dell’analisi di clima aziendale è quello di aumentare il benessere dei lavoratori, principio che è alla base anche dello smart working, definito “una modalità che aiuta il lavoratore a conciliare i tempi di vita e lavoro e, al contempo, favorire la crescita della sua produttività.”

Lo smart working nasce quindi come strumento per migliorare la conciliazione vita privata-lavoro delle persone. Ma quali sono gli aspetti positivi e negativi dello smart working che sono emersi da quando è scoppiata la pandemia che possono impattare sul clima aziendale?

Pro e contro dello smart working per i lavoratori

In modalità smart working, le aziende devono impegnarsi molto per sopperire al distanziamento e ad un diverso modo di relazionarsi che richiede, soprattutto agli HR manager, maggiori sforzi comunicativi e relazionali affinché i collaboratori continuino a sentirsi parte di un’organizzazione. Tra gli aspetti critici per i lavoratori che possono emergere dallo smart working, con un potenziale effetto negativo sul clima aziendale evidenziamo i principali:

  • la perdita del senso di appartenenza al gruppo di lavoro: una parola scambiata con i colleghi o la pausa caffè condivisa può creare un forte senso di comunità. Prevedere comunque momenti di scambio tra colleghi con brevi meeting o con incontri al di fuori delle ore di lavoro può mantenere vivo lo spirito di squadra;
  • la demotivazione rispetto agli obiettivi aziendali: uno dei maggiori cambiamenti a livello organizzativo imposti dallo smart working, è la valutazione della performance lavorativa non per le ore trascorse in ufficio, ma per il raggiungimento di obiettivi. Per questo gli obiettivi, sia a livello aziendale che di singolo collaboratore, devono essere chiari, comunicati adeguatamente e monitorati, accrescendo il senso di responsabilità dei lavoratori.
  • L’incapacità di disconnettersi: numerosi studi hanno evidenziato come spesso i lavoratori in smart working aumentino il numero di ore lavorative con un aumento dello stress ma con una diminuzione della produttività. La chiarezza degli obiettivi così come la formazione sulla gestione del lavoro in smart working, possono migliorare questi aspetti.
  • La mancanza di competenze digitali: l’inadeguatezza a livello di formazione digitale può causare grande stress e rallentamento del lavoro. Anche in questo caso la formazione può aiutare ad aumentare il senso di confidenza verso le nuove tecnologie e migliorare la loro accettazione da parte dei lavoratori.

Ma lo smart working ha anche importanti effetti positivi che è bene stimolare per avere un clima aziendale positivo:

  • con la maggiore autonomia nel raggiungere i propri obiettivi, cresce il senso di responsabilità e autostima: in questo modo aumentano anche la motivazione e la produttività;
  • la flessibilità organizzativa, a livello di spazi e del proprio tempo, conciliando le proprie attività sia lavorative che familiari che di svago;
  • maggiore tempo a disposizione anche grazie alla mancanza di spostamenti da e per l’ufficio (con una riduzione dei costi e dello stress collegati);
  • una generale riduzione dello stress lavorativo.

Conclusioni

Vi sono azioni, prima fra tutte la definizione di un Regolamento che disciplini lo smart working aziendale, che permettono di limitare gli effetti “indesiderati” di questa modalità organizzativa del lavoro. Tuttavia un’analisi di clima aziendale può aiutare a individuare eventuali aree critiche che possono essere migliorate. Passare da uno stato di emergenza ad una situazione permanente per ottenere tutti i benefici offerti dallo smart working è possibile e l’analisi di clima aziendale è uno degli strumenti a supporto di un’implementazione efficace.

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