L’anno che si è appena concluso ha confermato una tendenza già emersa nei due anni precedenti. Le persone, in generale, hanno ripensato alla propria vita riordinando la scala delle priorità. Il tempo libero a propria disposizione, da dedicare alla famiglia, agli affetti, al proprio benessere, è diventato il valore più importante. E così si parla sempre di più di work life balance, la ricerca di un equilibrio tra lavoro e vita privata, due mondi da sempre profondamente legati ma la cui connessione e soprattutto i suoi effetti, sono stati per troppo tempo ignorati. Ma si parla anche di benessere mentale, tanto importante quanto quello fisico (vedi iniziative come il “Bonus Psicologo”).

Il welfare aziendale si è dimostrato, in questo contesto, un fattore strategico per rispondere alle nuove esigenze. Uno strumento vantaggioso e necessario per andare in questa direzione. Infatti, il welfare aziendale comprende tutte le iniziative che un datore di lavoro può attuare per aumentare il benessere dei propri collaboratori e delle loro famiglie, sia nel luogo di lavoro che nella vita privata, attraverso l’erogazione di beni, prestazioni e servizi non monetari in regime fiscale agevolato. L’azienda ottiene in cambio numerosi vantaggi che vanno al di là del risparmio fiscale.

Le aziende sembrano averlo recepito maggiormente che in passato e stanno dimostrando un’assunzione di responsabilità sociale. Ne sono testimoni le numerosissime notizie apparse sulla stampa a fine anno informando sulle iniziative di welfare a favore dei dipendenti messe in atto da molte imprese. Non solo per quanto riguarda i flexible benefit, la cui soglia di esenzione fiscale per il 2022 è stata alzata a 3.000 euro, cosa di cui abbiamo parlato in un precedente articolo, ma anche per assistenza sanitaria, copertura assicurativa in caso di disabilità e invalidità, congedo parentale, erogazione di bonus per la nascita di un figlio, permessi per le visite mediche ecc. soprattutto in questa difficile fase economica in cui vi è stato un enorme aumento del costo della vita.

Le aziende non possono non tenere conto di questa nuova ondata di consapevolezza se vogliono restare competitive. Devono rendersi conto che le relazioni con i lavoratori sono fondamentali per il successo di ogni impresa e che investire sui dipendenti e sul loro benessere permette loro di crescere attraendo i migliori talenti e non facendosi sfuggire quelli già in azienda, col rischio di perdere know how qualificato.

Inoltre gli strumenti di welfare aziendale dedicati al work life balance ed al benessere dei lavoratori sono prioritari per la generazione dei millennials, ovvero quelle persone che rientrano nella fascia di età tra i 27 e 42 anni.

E il welfare nella tua azienda, a che punto è?

Che tu sia alle prime armi o già da tempo implementi politiche più o meno estese di welfare aziendale per i tuoi dipendenti, ti offriamo uno strumento che ti permetterà di fare un’autovalutazione della situazione attuale del tuo Welfare Aziendale.

Le domande della survey a cui dovrai rispondere offrono infatti numerosi spunti sulle diverse iniziative che puoi scegliere per abbracciare tutte le opportunità offerte dal welfare aziendale.

Non solo, una volta compilato il test, in base al punteggio ottenuto ricaverai degli utili consigli su come puoi impattare positivamente sulla produttività e competitività della tua azienda proprio grazie al welfare, coniugando la responsabilità verso i tuoi collaboratori con le opportunità offerte da questo strumento.

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